top of page
SURREALE
PULP
SPIAZZANTE
JIMBO, GLI ALIENI E I PREDATORI DEL VIAGRA

 

Prendi un tossico sfatto che va in giro su uno scooter scarcassato, che ha un sorriso ebete e che alla gente mostra il dito medio, prendilo e dagli un nonno bastardo che lo spedisce a caccia di una dose di Viagra perché la sera ha un incontro galante con un puttanone di Montecatini.

 

Ora sparalo in carena in una Pisa di fine giugno, che il termometro è sul punto di fusione e la città fibrilla per via del Gioco del Ponte. Per dare maggior brio, mettigli alle calcagna un vecchio armato di pennato che lo insegue sul Mosquito e un vigile urbano depresso in sella al suo Scarabeo.

 

Mescola il tutto diluendo con sbirri romaneschi con ghigno alla Maurizio Merli, con un trombatore che percepisce le energie col buco del culo e altra gente devastata che si mimetizza nella normalità. E poi magari ficcaci anche gli alieni.

Ecco fatto. Questo è ciò che viene fuori.

​

Prequel di JIMBO, L'ISIS E LA STRATEGIA DEL TERRORE.

Non è il solito scritto italiano sole-cuore-amore infarcito di melassa.
MERITA!
5/5
Marco Iorio
​
Un modo stralunato e insieme lucido di raccontare le miserie della nostra realtà.
CARINISSIMO!
5/5
Silva

PRIMO CAPITOLO

«Allora, io te la do, ma te in cambio mi devi porta’ ir Viagra. Sennò, io ’un trombo, ma te l’hai ner culo.»

   Quel vecchio di merda non voleva sentire storie. Jimbo aveva cercato di convincerlo in tutti i modi, gli aveva detto che lui della meta (che sta per metanfetamina) ne aveva bisogno, che la usava come medicina, alla fine era arrivato persino a sostenere che gliela prescriveva il dottore, e si era messo anche in ginocchio con le mani giunte come una suorina, ma il vecchio non cedeva. Sbracato sulla poltrona (da vecchio) con lo schienale reclinato e le gambe gonfie sul poggiapiedi, col plaid sulle ginocchia anche a fine giugno col termometro che schizzava valori da equatore, gli aveva detto che aveva un appuntamento «cor un budello di Monteatini alle cinque e un quarto» e non poteva tardare. Doveva farsi trovar pronto entro massimo mezz’ora. E senza il Viagra, «nisba! ’Un mi s’arrizza nemmeno se Dio vole!».

   Quella testa di cazzo che forniva le dosi al vecchio (che poi era il nonno di Jimbo) quel giorno aveva toppato. Gli aveva lasciato sì le pasticche di meta (che il vecchio riusciva ad avere tramite un banalissimo acquisto in rete da un fornitore), ma s’era riportato via la magiche pillole blu del Viagra, e ora il vecchio teneva il sacchettino della meta come ostaggio stretto nel pugno e non accettava compromessi o discussioni.

   Col petto che si rimescolava per via delle dosi che s’era sparato quella mattina, a Jimbo venne in mente un’idea gagliarda. S’alzò in piedi, incrociò le braccia sul petto e disse: «M’importa ’na sega. Perché tanto io posso anche stammene vi a palle all’aria a aspetta’ che sia troppo tardi, finché ’un ti verrà sonno. Allora ti farò pena perché sono ir tu’ nipote, e vella dose lì me la darai uguale».

   Ma quel vecchio di merda stirò un sorriso così largo che gli si staccò anche la dentiera e, mentre la rimetteva a posto col pollice, disse: «Ber mi’ ’oglione. Sogna, vai! Hai presente ir Cobra? Lui è già all’opera. Gl’ho promesso veste dosi vi se mi porta ir Viagra».

   Jimbo divenne bianco straccio e si sentì mancare. Il vicino di casa, un vecchio magrissimo chiamato appunto Ir Cobra per come ti guardava (fisso, testa in avanti, e c’era chi era pronto a giurare che se lo facevi arrabbiare il collo gli si gonfiava), era il rivale più ostico che gli potesse capitare.

   E allora arretrò verso la porta di casa tenendo gli occhi fissi e sgranati su quel vecchio lardoso che non la smetteva di sghignazzare. «Nonno! Vattelo a piglia’ ner culo, dé. Ma troncaticelo bene.» E uscì allampanato.

   Che popo’ di giornata!

COMPRA ORA

E-BOOK
PAPERBACK
bottom of page