Come pionieri
- Simone Giusti
- 23 giu 2016
- Tempo di lettura: 3 min

La prima ondata di cercatori d’oro che raggiunsero la costa occidentale del Nord America arrivò nel ’49. 1849. Ed entrarono nella storia, tanto che la famosa squadra di football americano di San Francisco si chiama appunto 49ers.
A quel tempo il viaggio non era semplice. Si doveva attraversare un continente vastissimo, praterie e deserti sconfinati e senza punti di riferimento, popoli ostili, passaggi impervi e montagne in cui le tempeste erano all’ordine del giorno. Solo in pochi arrivavano, ma erano dei pionieri, erano gli apri-strada.
Forse sono in pochi a saperlo, ma il viaggio da costa a costa all’epoca durava almeno sei mesi, pressappoco quanto dura una campagna su BookAbook.
Come per i pionieri del tempo, la selezione su BookAbook è spietata. Solo il 2% dei romanzi proposti vengono messi in campagna, solo il 2%! E cioè circa 40 l’anno su oltre 2000. E di questi, meno di un quarto superano la campagna di crowdfunding e diventano libri. Vuol dire che solo lo 0,5% dei testi che vengono proposti a BookAbook arrivano nelle librerie.
Un imbuto in cui entrano in 2000 e ne escono solo 10. Solo 10.
Pionieri.
Come i ragazzi del ’49, chi ha la qualità per essere selezionato da BookAbook si deve scontrare con sei mesi di insidie senza eguali. La più minacciosa è l’insidia della diffidenza, che è figlia della novità; il rifiuto è sua nipote.
Il lettore medio acquista libri cartacei in libreria, e non gli importa di sapere se quel libro è stato scelto per la fama dell’autore, per la vendibilità stilata da indagatori di mercato o chissà per cosa, lo trova e lo prende. BookAbook se ne sbatte della vendibilità e della fama dell’autore, BookAbook vuole solo la qualità. Perché per aprire nuove rotte in una terra sconosciuta, o si ha la qualità e non si arriva.
Ma c’è un problema.

Il problema è la diffidenza dei lettori alla novità, a volte la noncuranza, spesso il rifiuto. È un ostacolo apparentemente insormontabile, come un’orda di indiani inferociti, come un passo montano innevato e sferzato da una bufera che non accenna a placarsi, come un canyon largo chilometri e profondo altrettanto, che chissà se a nord o a sud ci sarà un posto dove poterlo attraversare. È il canyon che separa l’editoria in rete da quella non per niente definita “tradizionale”.
Un libro vero, di quelli che vai in libreria e lo trovi nello scaffale, ha una copertina, una quarta che ti spiega la trama, e se supera l’esame puoi anche dare un’occhiata all’inizio, così, tanto per vedere com’è la scrittura. Un libro vero, se ti piace finisce che vai alla casa, paghi con soldi di carta e te lo porti a casa.
È per questo che il team della campagna Portland – La città dei dannati ha creato un librettino vero e proprio con tanto di copertina, quarta e primo capitolo che potrai acquistare, fartelo firmare e portarlo via. Varrà come ricevuta d’acquisto (acquisto in contanti) ed entro ventiquattr’ore riceverai sul tuo pc la mail dell’avvenuta prenotazione della tua copia (niente carta di credito, niente iscrizioni, niente clic, collegamenti, wifi). E quando il libro sarà pubblicato non dovrai far altro che aspettare che ti arrivi a casa, con tanto di segnalibro, dedica dell’autore, colonna sonora originale composta dai RainboWarriors (come per un film!) e spese di spedizione comprese. E se vorrai leggerlo prima, be’, non ti basterà che chiedere e lo riceverai in pdf sul tuo pc.
Questo è il ponte per attraversare il canyon di cui si parlava prima.
Come un ragazzo del ’49, ho scelto BookAbook perché ciò che mi offre la costa Est non mi basta più. A ovest non ci sono leggi di mercato, fama, vendibilità, a ovest vale solo una cosa, una soltanto: la qualità.
Se pensi che il mio viaggio valga qualcosa, puoi dare una spinta al mio carro e permettermi di arrivare.
Per saperne di più su BookAbook:
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