L'editoria che rompe le barriere
- Simone Giusti
- 11 mag 2016
- Tempo di lettura: 2 min

Il 10 maggio del 1933 (ottantatré anni fa), nell’Opernplatz di Berlino i nazisti arsero pile e pile di libri ritenuti di opposizione culturale al loro regime; in pratica in nome di un’ideologia si sterminava una parte della cultura umana. Questo fu solo uno dei tanti casi in cui un sistema di credenze portò alla distruzione di fette cospicue di cultura mondiale. Successe alle civiltà precolombiane per mano della fede cattolica, succede in Medioriente, succede qui da noi, tuttora.
Distruggere ciò che è diverso significa costringerti all’interno di una prigione di credenze da cui non ti sarà permesso allontanarti, se lo farai verrai irriso, verrai escluso, fino all’annientamento mentale e fisico. A questo arrivano le egregore della società chiamate “sistemi”.

Martedì 10 maggio 2016 in tutta Italia si è ricordato il rogo di Berlino con varie manifestazioni culturali. A Pisa l’evento è stato organizzato con l’aiuto di Andrea Droetti al Sunset Strip, ’80s Flavored Club, un locale ispirato al film Ritorno al Futuro II. Con me c’erano lo scrittore David Giuntoli (un altro autore in crowdfunding su BookAbook), i lettori Daniela Bertini (Associazione Il Gabbiano e coordinatrice LaAV Pisa) e Federico Meini (attore e regista), tutti uniti per una serata dal titolo: “L’editoria che rompe le barriere”. E per barriere noi intendiamo sia quelle della massificazione, che disperde le storie e gli scrittori in una massa informe in cui è difficile districarsi; sia quelle della piccola editoria, che vuol rimanere tale costringendo gli autori a vivere di sogni infranti e speranze vane; ma anche quelle della grande editoria che, giustamente o no, concepisce il libro come un prodotto da commerciare e dunque basa le sue strategie sulla fama degli autori e sulla vendibilità secondo le tendenze di mercato. L’effetto è sempre lo stesso, la massificazione. Come fare a essere originali senza esser rifiutati proprio perché originali? Ecco che si arriva a BookAbook, l’editoria che rompe le barriere. Ma come funziona nel dettaglio ve lo spiegherò un’altra volta.
Chiudo dicendo che la serata era contro qualunque forma ideologica, politica, scientifica o teologica atta a creare una gabbia al di fuori della quale tu non possa uscire. Uscire dagli schemi, varcare gli orizzonti, aprire la mente e aprirsi ai diversi punti di vista, solo così si potrà puntare a una vita migliore, che in campo editoriale significa puntare a un’editoria nuova, un’editoria che sommandosi alla vecchia non ne ricalchi gli schemi, ma crei e non subisca le tendenze di mercato.
Se sei pronto per approfondire, ti consiglio un paio di letture:
Il potere dei condizionamenti di David R. Hawkins
Reality Transurfing di Vadim Zeland
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