Come in un circolo letterario
- Simone Giusti
- 22 giu 2015
- Tempo di lettura: 2 min

Pisa, sabato 20 giugno, Caffè Letterario Volta Pagina, ore 21:45.
La serata era calda, ma non fastidiosa, le porte spalancate su via San Martino, il divano in pelle sistemato a due passi dall’entrata.
La magia dell’estate sta nell’abbattere le barriere. Le porte si aprono, la strada entra nei locali e le voci invadono i marciapidi. Le voci di quella sera erano la mia e quella di Laura Buizza, autrice bergamasca, bresciana d’adozione, venuta a Pisa per raccontarci il suo romanzo d’esordio, un accattivante thriller su antichi misteri e complotti futuri. Con noi c’era Daniele Milano, abilissimo lettore. Ed era proprio la lettura il filo conduttore della serata.
Tanti piccoli estratti accompagnati da sottofondi musicali per catapultare gli spettatori nel cuore delle vicende narrate nei due romanzi, nel mio Guerre Corporative e in quello di Laura, Il quarantacinquesimo parallelo. Sapevo che la serata non si sarebbe conclusa così, con una rassegna di letture e poi tutti a casa senza memoria delle due ore passate insieme. Sapevo che le letture si sarebbero insinuate nelle menti dei presenti, sapevo che le nostre parole di commento ai personaggi, alle ambientazioni, e poi giù nel profondo sulle tematiche e le metafore delle due storie avrebbero fatto il resto. E infatti è quello che è avvenuto.
Il pubblico, come un vascello spinto dall’onda di marea, si è slanciato in domande sempre più precise e curiose, e poi in discussioni, tante discussioni, opinioni, dibattiti, che a volte andavano al di là degli schemi come se le letture e le nostre parole di commento fossero state scintille per accendere fuochi incontrollati. A un certo punto il lettore Daniele Milano mi ha chiesto se stavamo andando fuori tema. Ho risposto: “No, no. È proprio quello che volevo”.
Morale della storia, a fine serata siamo andati tutti a dormire con qualcosa di più in noi, un’idea, un punto di vista, un possibilità e forse una soluzione a cui non avevamo ancora pensato, su cui rifletteremo ancora, che ci potrà piacere o meno, ma che di sicuro avrà messo le radici nelle nostre menti e ci avrà cambiato, poco forse, ma che ci abbia cambiato è sicuro.
Ringrazio tutti i presenti e tutti coloro che sono intervenuti. Ringrazio il Caffè Letterario Volta Pagina e anche il clima. Non avrei mai immaginato una serata così: la migliore.
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